• Bagheria è la città delle ville. Ne possiede una ventina, barocche, neoclassiche e gotiche. Molte le bellezze legate a questi edifici e anche i misteri più inquietanti. Bagheria, il percorso delle ville – Si deve partire proprio da Villa Branciforti-Butera per iniziare un percorso turistico tra le ville più belle della città. Per conoscerle tutte occorrerebbe troppo tempo, ma alcune radunano in sé tutto il significato della bellezza di queste costruzioni. Il palazzo Branciforti-Butera qui è conosciuto come “u palazzu”, come se fosse l’unico e il più bello. La scritta incisa sul portale “O Corte,  a Dio” già spiega il motivo che portò il principe Branciforti a trasferirsi qui: ne aveva abbastanza dello stress della corte di Palermo. Famosa per la scalinata di accesso e per il portale principale con una fastosa decorazione barocca in stucco e pietra, questa villa è la più antica e anche la più ricca di statue incredibili. Sono statue a grandezza umana che ricordano monaci, servi, signori che vissero qui e che decorano … o infestano? … le stanze spettacolari del suo interno. Fino a metà del XX secolo, nella dependance neoclassica di Villa  Butera, detta “la Certosa”, erano esposte statue di cera in quello che fu il primo vero Museo delle Cere in Italia. Si prosegue andando a conoscere Villa Cattolica, dove oggi ha sede il Museo Guttuso. Edificata nel 1736 dal principe di Cattolica Eraclea, da cui il nome, divenne salone espositivo permanente delle opere di Renato Guttuso dal 1973 in poi. Al piano terra invece sono ospitate botteghe, negozi di souvenir artigianali e anche un piccolo laboratorio di teatro. Molto bella è anche Villa Rammacca, costruita a metà secolo XVIII dai principi Gravina di Rammacca proprio alle falde della montagna che sovrasta Bagheria. Splendidi i suoi fregi in tufo, il parco esotico tutto intorno, il salone che accoglie i turisti all’ingresso. La doppia scalinata di accesso è stata usata come set per scene di diversi film, tra i quali “Johnny Stecchino” di Benigni.

    Ville legate a misteri antichi

    Secondo alcune teorie, il progetto urbano di Bagheria fu disegnato seguendo un preciso linguaggio della Filosofia Alchemica. Un tale piano architettonico derivava forse dal desiderio di nobili ribelli che così volevano liberarsi dai divieti in tempo di Inquisizione. Oppure era legato ai rituali dell’ordine dei Cavalieri Templari di cui ancora oggi Bagheria è sede attiva – la Commanderia di Nostra Signora del Mare è molto nota a tal riguardo. Villa Valguarnera e Villa Palagonia sono le due costruzioni che più raccontano questo mistero. Villa Valguarnera è un enorme castello neoclassico, circondato da un parco e con un grande cortile circolare che ne forma l’ingresso principale. La balaustra ottagonale che indica la congiunzione uomo-Cielo, le sette panche di pietra che ricordano gli stadi di formazione della materia sono chiari elementi alchemici. Villa Palagonia risale al 1715 ed è detta anche Villa dei Mostri, per via delle statue e i bassorilievi dai volti terrificanti che accolgono i visitatori e li osservano da ogni angolo della villa. Il lusso di ori e marmi degli interni è reso inquietante da stranezze come: le sedie inclinate sulle quali è difficile star seduti; le poltrone con i cuscini imbottiti di spine; gli sgabelli con i piedi segati che ricadevano all’indietro